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Archive for gennaio 2011

Coniglio brasato

Non sempre abbiamo la fortuna di trovare conigli giovani e tenerissimi, anche quelli allevati in casa spesso sono consistenti. Questo modo di brasare il coniglio,  suggerito da Loretta, ce lo fa trovare tenero e saporito a fine cottura. Indispensabile la polentina meglio se di “mais sponcio”. Il contorno ideale è: funghi chiodini e patate.

Ingredienti: 1 coniglio, 2 grosse cipolle, 1 vasetto di capperi e la stessa quantità di peperoni verdi in salamoia, 50 g. burro, 2 stecche di canella, 4 chiodi di garafano, un mazzetto di rosmarino, 1 bottiglia di vino rosso, sale q.b.

Preparazione: pulisco accuratamente il coniglio togliendo ogni residuo di grasso e taglio a pezzi. Metto i pezzi di coniglio in un recipiente ed aggiungo: le cipolle tagliate in quattro parti,  la cannella, i chiodi di garofano, il mazzetto di rosmarino e copro con il vino rosso; lascio ad insaporire per alcune ore. Sciolgo il burro in un tegame dal fondo spesso ed unisco il coniglio rigirandolo a fiamma bassa. Nel frattempo preparo un pesto con i capperi ed i peperoni che aggiungo dopo qualche minuto al coniglio, salo e continuo la cottura per alcuni minuti. Filtro il liquido  della marinatura e lo verso sui pezzi di coniglio fino a ricoprirli. Continuo la cottura senza coperchio lasciando sobollire per cira un’ora e fino a quando il sughetto  si è ristretto.

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Strudel di mele – n. 2

Ecco un altro modo per preparare la pasta per lo strudel ed il suo ripieno.

Ingredienti: 500 g. farina manitoba, 2 cucchiai olio di semi di mais, 1 pizzico di sale, 300 cc. acqua tiepida, zucchero q.b. per il ripieno: mele renette a fettine, uva passa,  gherigli di noci lasciati per qualche ora ad insaporire in una terrina con un bicchiere di rhum.

Preparazione: setaccio la farina per darle aria, la metto in una terrina, aggiungo un pizzico di sale, faccio una fontana e nel mezzo  verso l’olio e per finire piano piano l’acqua tiepida, mescolo l’impasto ruotandolo dal basso verso l’alto fino all’incorporazione dei liquidi, lavoro la pasta con le dita per un quarto d’ora e oltre fino a quando  non si attaccherà più alle dita. Ungo con l’olio  l’impasto e lo metto per mezz’ora in una terrina con sopra una pentola calda capovolta.  ( nella foto lo chef  Stefano)

Spiano l’impasto e lo distendo su un canovaccio, deve essere così sottile da mostrare il disegno in trasparenza.

Dispongo il ripieno spolvero di zucchero ed arrotolo la pasta aiutandomi con il canovaccio ed inforno per 25 minuti  a  180°.

Questa ricetta è stata preparata e presentata dallo chef  Stefano proprietario dell’ Osteria dei Miracoli durante un seminario di cucina.

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Crema catalana

Un dessert gradevole, una crema classica della cucina spagnola, la migliore si trova nelle campagne intorno a Barcellona, ringrazio Dante per foto e ricetta.

Ingredienti: 1/2 l. latte, 6 tuorli d’uovo, 6 cucchiai di zucchero, 1 cucchiaio di amido di mais (maizena), cannella in polvere o vaniglia grattata dalla stecca, scorza di limone e zucchero di canna. Niente sale.

Preparazione: mettere la scorza di limone nel latte per profumarlo (non grattuggiata), montare i tuorli con lo zucchero, mettere il latte a scaldare e quando bolle versare piano il composto lavorando con la frusta, aggiungere la maizena sciolta in poco latte e la cannella rimettere sul fuoco e continuare a mescolare finchè la crema si addensa e trasferire subito nelle ciotole, spolverare con dello zucchero di canna…


scaldare a fuoco nelle ciotole finchè forma una crosticina (si ottiene lo stesso effetto gratinando in forno per qualche minuto).


Questa ricetta è stata preparata e presentata dallo chef  Stefano proprietario dell’ Osteria dei Miracoli durante il seminario di cucina a cui Aldo ha partecipato.

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Pasta frolla – base per crostate

Il caso ha voluto che fossi assente proprio il giorno in cui si affrontavano i dolci perpetrando la mia scarsa predisposizione per la pasticceria. La fortuna volle che Dante dotato di macchina fotografica, mattarello e quaderno appunti abbia documentato ed inviato foto e ricette consentendo ad Aldo di pubblicarle.

Ingredienti: 500 g. burro morbido ma non scaldato (oppure 250 g. burro e 250 g. ricotta), 1 kg. farina bianca 00, 8/10 uova solo tuorlo, pizzico di sale, scorza di limone grattuggiata.

Un’altra scuola di pensiero afferma che il burro deve essere freddo da frigo.

Preparazione: Inserire nel mixer prima lo zucchero, le uova ( + sale e scorza di limone), dopo due minuti aggiungere il burro. Trasferire l’impasto su una terrina ed amalgamarlo con il burro. Dovrà risultare un blocco unico duro da spianare con il mattarello..

…delicatamente dal centro verso i bordi, a formare uno strato ben compatto alto 1 cm. Mettere nella teglia da forno in modo da coprire anche i bordi e tagliare il contorno. Infornare a 180° per 40 minuti.

Da finire con frutta sciroppata……..

o con frutta fresca.

Questa ricetta è stata preparata e presentata dallo chef  Stefano proprietario dell’ Osteria dei Miracoli durante il seminario di cucina a cui Aldo ha partecipato.


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Quattro modi diversi per preparare i gamberoni:


Gamberoni al melograno – Ingredienti: 12 gamberoni, 50 g. burro, 1 pizzico di paprika dolce,  1 cucchiaio di farina 00, 1 melograno grande, sale q.b. Preparazione: in un padellino sciolgo 20 g. burro, faccio saltare i gamberoni sgusciati e privati del filo per qualche minuto, pizzico di paprika e salo leggermente. A parte preparo una besciamella con 30 g. burro che sciolgo sulla fiamma bassa, amalgamo la farina,  incorporo 3/4 di melograno spremuto, cucino fino a bollitura creando una besciamella che regolata di sale distendo a specchio sul piatto. Sopra la salsina dispongo i gamberoni e spargo qualche grano di melograno.

Gamberoni al mosto d’uva – Ingredienti: 12 gamberoni, pepe in grani, un bicchiere di vino bianco, 2 cucchiai di mosto d’uva concentrato, qualche chicco d’uva bianca da tavola, sale q.b. Preparazione: sguscio i gamberoni, faccio bollire in una pentola l’acqua con il vino bianco, un cucchiaino di pepe  ed un pizzico di sale grosso, a bollore butto i gamberi, dopo 5 minuti scolo in un colino. Dispongo i gamberoni sul piatto e irroro con un filo di mosto d’uva a zig zag, sopra dispongo dei chicchi d’uva tagliati a metà.

Gamberoni al mango Ingredienti: 12 gamberoni , 2 mango medi,  1/2 limone, pepe in grani, qualche foglia di prezzemolo, 1 spicchio d’aglio, sale q.b. , olio evo. Preparazione: pulisco i gamberoni, che cucino al vapore per 5 minuti mettendo assieme all’acqua del recipiente una presina di sale grosso  ed alcuni aromi: lo spicchio d’aglio, il pepe in grani, le foglie di prezzemolo. Tolgo la buccia  al mango servendomi di un pela patate, elimino l’osso centrale e lo taglio a cubetti, lo condisco con il mezzo limone.  Metto sotto un cucchiaio di mango posiziono i gamberoni e finisco con un filo d’olio.

Gamberoni in salsa rosa – Ingredienti: 12 gamberoni, pepe in grani, un bicchiere di vino bianco, sale q.b. per la salsa rosa: 2 cucchiai di maionese, 1 cucchiaio di ketchup, 1 cucchiaino di  whisky,  1/2  cucchiaino di salsa worcester. Preparazione: sguscio i gamberoni, faccio bollire in una pentola l’acqua con il vino bianco, un cucchiaino di pepe nero in grani ed un pizzico di sale grosso, a bollore butto i gamberi, dopo 5 minuti scolo in un colino. Intanto preparo la salsa rosa mettendo in una scodella la maionese e tutti gli ingredienti (per ultimo il liquore) che amalgamo con cura. Una volta assunta la tinta voluta metto un cucchiaio di salsa sul piatto e sopra dispongo i gamberoni.

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2010 in review

The stats helper monkeys at WordPress.com mulled over how this blog did in 2010, and here’s a high level summary of its overall blog health:

Healthy blog!

The Blog-Health-o-Meter™ reads This blog is on fire!.

Crunchy numbers

 

A Boeing 747-400 passenger jet can hold 416 passengers. This blog was viewed about 12,000 times in 2010. That’s about 29 full 747s.

In 2010, there were 107 new posts, growing the total archive of this blog to 228 posts. There were 217 pictures uploaded, taking up a total of 190mb. That’s about 4 pictures per week.

The busiest day of the year was December 14th with 130 views.

Where did they come from?

The top referring sites in 2010 were it.wordpress.com, google.it, search.conduit.com, facebook.com, and wikio.it.

 

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Pasta radicchio e speck

Semplice ed invernale fatto con il radicchio di Treviso e lo speck contrassegnato dal marchio di qualità del “Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi”.

Ingredienti: 600 g. pasta tipo conchiglie, 3 cespi radicchio di Treviso, 120 g. speck tagliato a fette dello spessore di 3/4 mm., 3 cucchiai di olio evo, 1 cucchiaio aceto balsamico, sale q.b.

Preparazione: lavo il radicchio e lo taglio a bastoncini della lunghezza di 3 cm. eliminando la radice dura, affetto lo speck tagliandolo a metà orizzontalmente e poi a rettangolini di 4/5  mm. di larghezza. In una padella capiente scaldo l’olio ed unisco il radicchio e lo speck amalgamo e salo, faccio appassire per qualche  minuto e verso l’aceto balsamico che faccio evaporare. Cucino al dente la pasta in abbondante acqua salata, la scolo e la verso sul condimento, amalgamo e spadello.



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Il “baccalà alla vicentina” è stato il compagno di tante vigilie di Natale e molte cene con gli amici. La polenta di mais gialla non può mancare e se si ha la fortuna di trovare quella di “mais sponcio” il matrimonio è perfetto.

Ingredienti: 1500 g. di baccalà bagnato, 600 g. cipolle, 3 spicchi d’aglio, 200 g. sarde sotto sale o acciughe, 70 g. parmigiano grattuggiato, 1 mazzetto di prezzemolo, 3/4 l. latte intero, 1 1/2 bicchieri olio evo, farina bianca per impanare, sale e pepe q.b.

Preparazione: se il baccalà è secco lo lascio a bagno sotto un filo d’acqua corrente, cambiando l’acqua 3 volte al giorno per 4/5 giorni.

se lo acquisto già ammollato lo metto in un contenitore e nel micro onde per 5 minuti,  tolgo l’acqua prodotta.


Elimino la lisca centrale e le spine con molta attenzione e ricavo tranci di cinque cm. di altezza che: asciugo, salo e pepo ed infarino bene eliminando con un setaccio la farina in eccesso.

A parte preparo un soffritto con l’olio,  la cipolla e l’aglio  tritato; quando è appassita aggiungo le acciughe ed il prezzemolo sminuzzato e cucino per pochi minuti mescolando.

Su una pentola dal fondo grosso nella quale ho versato olio fino a coprire la base, adagio il baccalà, spolvero con il parmigiano….

e sopra stendo il soffritto. Verso il latte fino a coprirlo e cucino a fiamma bassa, se necessario inserendo dei spargi fiamma, per almeno quattro ore controllando e muovendolo in modo che non si attacchi al fondo.

Consumato il giorno dopo è ancora più buono.


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