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San Pietro al cartoccio

Il San Pietro è un pesce di mare di ottima qualità che si riconosce dalle due macchie nere ai lati, che la leggenda vuole siano il risultato della pressione delle dita di San Pietro quando lo ha pescato. Nel cartoccio è in buona compagnia con gamberi, cozze, vongole e verdurine tagliate a julienne.

Ingredienti – dosi per dieci persone: gr. 200 carote, gr. 200 zucchine, gr. 140 pomodori spellati, gr. 200 patate sbucciate, gr. 200 peperoni gialli, n. 10 foglie di basilico, n. 10 filetti di san Piero, n. 40 gamberi sgusciati, n. 20 cozze sgusciate, n. 30 vongole aperte con il guscio, n. 4 spicchi d’aglio, sale e pepe q.b., salsa di soia q.b., olio extravergine di oliva q. b., carta da forno o carta fata, spago da cucina.

Preparazione: tolgo eventuali spine dai filetti di san Pietro, li pareggio e condisco con pepe e salsa di soia. Lavo bene le cozze, in un tegame con un cucchiaio d’olio ed uno spicchio d’aglio apro le cozze, uso lo stesso procedimento per aprire le vongole e conservo l’acqua di cottura. Sguscio i gamberetti e li salto per tre minuti in padella con un fillo d’olio. Taglio a julienne sottile le carote e le patate, a julienne un po’ più grossa gli zucchini, i peperoni ed i pomodori. Verso poco olio in una padella e metto tutte le verdure che salto a fiamma viva per cinque minuti aggiungendo mezzo bicchiere con l’acqua di cottura delle vongole, sale e pepe, ogni tanto rimesto con un cucchiaio di legno. Bagno dieci fogli di carta da forno sotto l’acqua corrente, gli strizzo e li metto da parte in una ciotola.

Per il cartoccio: foglio di carta da forno, al centro una cucchiaiata di verdure miste, sopra stendo il filetto di san Pietro, sopra due cucchiaiate di verdure con i vari colori, una foglia di basilico. Dispongo: quattro gamberetti, due cozze,  tre vongole col guscio. Arriccio la carta, chiudo e lego con lo spago stringendo bene in modo da non far uscire il vapore. Metto i pacchetti così confezionati su una padella e a fiamma bassa lascio cuocere fino a quando il cartoccio si gonfia oppure passo al forno a 220° per 10 -12 minuti (la cottura varia in base allo spessore del filetto di pesce). Taglio lo spago, apro il cartoccio e lo servo sul piatto.

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Risi de Cape

A Chioggia il risotto con le cape (molluschi) si fa con tutte i tipi di cape.

Ingredienti – dosi per dieci persone: gr. 750 riso vialone nano o carnaroli, gr. 50 prezzemolo, gr. 80 olio evo, n. 1 cipolla, n. 1 bicchiere di aceto bianco, gr. 10 aglio, gr. 50 parmigiano, gr. 50 burro, gr. 1.000 telline/pevarase, gr. 1.000 cozze, gr. 500 vongole, n. 10 cape sante, ml. 500 vino bianco. sale e pepe q.b. Per il fumetto di pesce – n. 2 coste sedano, n. 1 cipolla, n 1 carota, n. 1 foglia alloro, teste e lische di pesce q.b. Per il nero di seppia – n.4 cucchiai olio extravergine d’oliva, n.2 bustine nero di seppia, n.1 cucchiaio di maizena, n.1 cucchiaio acqua di cottura delle vongole.

Preparazione: metto i frutti di mare a bagno in acqua salata per alcune ore divisi in più recipienti, successivamente li scolo e lavo sotto l’acqua corrente. Spazzolo le cozze  togliendo la barbetta, elimino le incrostazioni e sciacquo in acqua corrente. Tolgo le cape sante dal guscio e le lavo e asciugo, poi le rosolo in padella antiaderente a fuoco vivo  con un cucchiaio di burro per qualche minuto e finisco con un pizzico di sale e pepe. Sminuzzao la cipolla e la rosolo in poco olio extra vergine di oliva. Quando sarà imbiondita sfumo con l’aceto e il vino bianco, lascio evaporare tutto l’alcool.

Per il fumetto di pesce – taglio le verdure in piccoli pezzi e le metto in una pentola alta con un filo d’olio e procedo con una lieve rosolatura, aggiungo le lische e le teste dei vari pesci e continuo la rosolatura, poi unisco l’acqua e cucino per 40 minuti.

Per le cape – metto i frutti di mare: le telline, vongole, cozze in pentole diverse in cui verso un cucchiaio d’olio, un goccio di vino, copro e faccio aprire sul fuoco. Con il calore si apriranno e se qualcuno dovesse rimanere chiuso vuol dire che era morto quindi è meglio buttarlo. Sguscio,  tenendone alcuni con il guscio per decorazione, metto da parte il liquido di cottura delle vongole e lo filtro con un telo.

Per il risotto: tosto il riso in una pentola a fuoco dolce senza alcuna aggiunta di grassi, fino a quando non si riesce più a tenerlo in mano a causa del calore raggiunto. Bagno con tre mestolate di fumetto di pesce e lascio cuocere a fuoco lento per 5 minuti mescolando. Aggiusto di sale in cottura e a mezza cottura metto la cipolla preparata prima e qualche cucchiaio di liquido di cottura delle vongole, dopo altri cinque minuti unisco i frutti di mare sgusciati, Trascorso il tempo tolgo dal fuoco e lascio riposare per un minuto. Aggiungo quindi il burro fresco, Il prezzemolo e mescolo a fuoco spento. Decoro con qualche capa intera.

Per il nero di seppia – in un tegame metto la maizena e 4 cucchiai di acqua di cottura dei molluschi miscelando molto bene i due ingredienti. Porto ad ebollizione e poi tolgo dal fuoco e aggiungo il nero di seppia. Emulsiono usando il minipimer con l’aggiunta dell’olio evo.

Per la finitura del piatto – stendo il risotto nel piatto, metto al centro la capa santa e qualche capa. Attorno macchio con del nero di seppia.

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Un risotto diverso dal solito con le vongole al centro.

Ingredienti – dosi per quattro persone: per il risotto – gr.300 riso carnaroli, ½ cipolla bianca, n.2 cucchiai aceto bianco, n.1 bicchiere vino bianco secco, lt.2 brodo vegetale, gr.80 grana padano, n.1 presa zafferano in pistilli, gr.100 burro, sale e pepe q.b. Per il nero di seppia – n.4 cucchiai olio extravergine d’oliva, n.2 bustine nero di seppia, n.2 cucchiai farina, n.1 cucchiaino acqua di cottura delle vongole. Per le vongole – n.5 rametti prezzemolo, n.2 spicchi aglio, n.1 bicchiere vino bianco, n.4 cucchiai olio extra vergine d’oliva, gr.800/1000 vongole.

Preparazione: per il risotto allo zafferano – preparo il brodo vegetale con acqua, cipolla, carota, sedano, due foglie di alloro e faccio bollire per 20 minuti. A parte trito la cipolla bianca e la lascio appassire con una noce di burro, sfumo con il vino bianco e dopo alcuni minuti aggiungo l’aceto. Cucino ancora alcuni minuti e frullo con un minipimer.

Per le vongole – lavo bene le vongole e le asciugo. Apro le vongole in una padella ampia con dell’olio dove è stato fatto rosolare l’aglio. Sfumo con il vino bianco, copro e cucino per alcuni minuti. Tolgo i frutti dai gusci e li sciacqo bene nel liquido di cottura. Filtro il liquido e lo lego con un cucchiaino di farina. Aggiungo la salsa legata alle vongole e il prezzemolo tritato. Apro le bustine di nero di seppia e le metto nel bicchiere del minipimer, verso l’olio, la farina e 3-4 cucchiai di fondo di cottura delle vongole ed emulsiono molto bene. Tosto il riso in una pentola a fuoco dolce senza alcuna aggiunta di grassi, fino a quando non riuscirò più a tenerlo in mano a causa del calore raggiunto. Bagno con tre mestolate di brodo vegetale e lascio cuocere a fuoco lento per 12/13 minuti, unisco lo zafferano. Aggiusto di sale in cottura e a ¾ di cottura metto la cipolla preparata prima. Trascorso il tempo tolgo dal fuoco e lascio riposare per un minuto. Aggiungo quindi il burro fresco, Il grana e mescolo a fuoco spento. Aggiusto di sale e spolvero con cinque macinate di pepe.

Per la finitura del piatto – stendo il risotto nel piatto, metto al centro una cucchiaiata di vongole. Attorno macchio con del nero di seppia.

 

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Un primo piatto di pesce semplicemente….eccezionale!

Ingredienti – dosi per quattro persone: gr.320 spaghetti alla chitarra, gr.30 olio oliva extra vergine, gr.120 barbe di frate (agretti) oppure salicornia (asparagi di mare) oppure rucola gentile, 12/16 capesante (pari a gr.150 pulite circa), gr.160 cipollotto, gr.100 brandy, sale e pepe q.b.  Per la salsa di peperoni – gr.150 peperone rosso, gr.150 peperone giallo, gr.100 brodo vegetale (sedano, carota, cipolla, alloro), gr. 30 olio extravergine di oliva, n. 1 spicchio aglio fresco senza anima, sale e pepe q.b.

 Preparazione: taglio finemente il cipollotto e lo soffriggo in olio. Rosolo a parte le capesante ben pulite e lavate dalla sabbia in una padella antiaderente per pochi secondi e sfumo con il brandy. Tolgo le capesante dalla padella e le lascio intiepidire per poi tagliarle a fettine. Nella padella salto le barbe di frate o gli asparagi precedentemente scottate in acqua salata per pochi secondi. Insaporisco con sale e pepe. Aggiungo il cipollotto leggermente rosolato. Per la salsa di peperoni – rosolo  i peperoni interi in padella antiaderente con coperchio oppure in forno a 220° per 6-8 minuti dopo averli fatti riposare in un sacchetto ben chiuso per 15 minuti li sbuccio e sfiletto. Tengo separati i due tipi di peperone. Ottengo due creme emulsionate e aggiustate di sale. La crema gialla la utilizzerò per mantecare gli spaghetti, quella rossa la userò a specchio sul piatto sotto gli spaghetti.

Per la finitura del piatto – cucino gli spaghetti alla chitarra per 8 minuti in acqua bollente salata, scolo la pasta e la verso nella padella con le erbe spadellate. Aggiungo poco alla volta la salsa di peperone giallo e manteco bene la pasta. Metto la salsa di peperone rosso a specchio sul piatto ed adagio al centro gli spaghetti. Cospargo gli spaghetti con le capesante tagliate.

 

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Il granso poro originale delle coste veneziane è un granchio peloso e molto più piccolo di quello francese o spagnolo. Ultimamente è quasi del tutto scomparso.

2ba94da2-5335-46c8-ff10-558e946ea85eIngredienti: 1 granso poro, 1 rametto di rosmarino, 4 cucchiai salsa di pomodoro, 1 cucchiaio vino bianco, 4 cucchiai olio evo, sale q.b.

Preparazione: il granchio deve essere vivo, in una pentola capace piena d’acqua che viene portata a bollore si immerge il granchio per 4 minuti. Una volta estratto e raffreddato si apre ed eliminate le interiora, la parte scura,  si rompe a pezzettoni. In una pirofila con l’olio, la salsa di pomodoro, il vino ed il rosmarino metto i pezzi di granchio e lo passo al forno per una decina di minuti a 180° per finire la cottura.

P1030947Scolo gli spaghetti al dente e li salto in padella assieme al condimento.

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Un evento che da Aldo si svolge ogni paio d’anni: il “giorno delle cape” detto alla veneta o delle conchiglie. Quanto di meglio può dare il mare Adriatico dal Veneto all’ Istria. Le mie preparazioni sono semplici, non uso limone perchè voglio far risaltare la freschezza ed il sapore dei molluschi. Ringrazio il mio amico Valerio senza il quale non sarei riuscito a procurarmi e cucinare queste cape.

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Tartufi di mare dondoli: li apro incidendoli con un coltellino nella membrana che tiene uniti le due valve ed elimino quella superiore li dispongo su un piatto conservando l’acqua interna e finisco con una leggera spolverata di pepe nero macinato al momento. Sono pronti per essere consumati crudi.

P1030851Pevarasse o vongole comuni: verso le vongole nel lavello della cucina pieno d’acqua salata e le lascio in bagno per un’ora poi le prelevo, depositeranno la sabbia sul fondo e ripeto il procedimento più volte fino ad avere l’acqua limpida e senza residui sabbiosi. Passo le vongole scolate in una padella capiente su cui ho versato alcuni cucchiai d’olio extra vergine d’oliva (evo) la metto sul gas a fiamma vivace. Quando cominciano ad aprirsi le irroro con un bicchiere di Prosecco, potrei farlo con un altro vino bianco ma non è la stessa cosa, dopo un paio di minuti per chi lo gradisce le spolvero di prezzemolo sminuzzato. Sistemo le vongole in una terrina al centro del tavolo con un grande cucchiaio e lascio che i commensali si servano a piacere, non devono mancare delle fette di pane tostato che vanno a ruba bagnate nel liquido di cottura. Attenzione a non consumare le vongole chiuse che non si sono aperte.

P1030844Mussoli – nome scientifico Arca noae –  I mussoli triestini sono molluschi bivalve piuttosto difficili da trovare, ma dal delicato sapore di mare e semplici da preparare. Pulisco i mussoli eliminando l’eccesso di impurità esterne spazzolandoli sotto l’acqua corrente, sono vivi e molto sensibili si chiudono appena vengono sfiorati. In una pentola larga su cui ho versato un bicchiere d’acqua distribuisco i mussoli appoggiandoli sul fondo con l’apertura verso l’alto sistemati in uno strato unico, copro con un asciugamano che viene appoggiato sopra i mussoli (la tradizione vuole che si usi un sacco di juta) e sul fornello a fiamma viva li faccio aprire, continuo la cottura per poco tempo facendo attenzione a non asciugarli troppo. Si estrae il mollusco sorbendolo direttamente dalla capa con la sua acqua che ha un meraviglioso sapore di mare incontaminato.

P1030856Vongole veraci: sono più pregiate delle vongole comuni da cui si distinguono per la dimensione, è più grande sia la conchiglia che il mollusco, in più ha due caratteristici sifoni che a prima vista sembrano due piccole corna. Il procedimento di cottura è lo stesso usato per le pevarasse. Conservo parte del liquido di cottura ed alcune vongole veraci che mi serviranno per la spaghettata finale.

P1030861Peoci o cozze: i peoci li strofino, spazzolo ed elimino la barbetta con cui si attaccano tra loro, operazione lunga ma necessaria fatta sotto l’acqua corrente. Passo le cozze scolate in una pentola capiente su cui ho versato alcuni cucchiai d’olio evo ed uno spicchio d’aglio in camicia, copro ed a fiamma viva sul fornello a gas le apro e le porto in tavola ancora calde.

P1030870Cape sante o conchiglia di San Giacomo: le cape sante nostrane sono sempre più difficili da trovare ma il  loro sapore premia la ricerca. Si aprono forzando il guscio con un coltello, più sono resistenti più sono fresche, infilo un dito perchè non si richiudano e  taglio la membrana che tiene unite le due valve, estraggo il mollusco,  tolgo i tentacoli ed il sacchetto nero e le lavo ed asciugo velocemente. Metto il mollusco nella capa: un pizzichino di sale, una spolverata di pepe, alcune schegge d’aglio, un po’ di prezzemolo e un cucchiaino d’olio evo. Sono pronte per essere disposte sulla teglia del forno che ho riscaldato a 180°, da quando l’olio comincia a soffrigere faccio passare  quattro cinque minuti prima di servirle ancora caldissime.

P1030848Canestrei o canestrello:  per i canestrei si procede come per le cape sante, dopo averli puliti rimetto il mollusco nella capa: un pizzichino di sale, una spolverata di pepe e poco olio evo, li distibuisco sulla teglia del forno che ho riscaldato a 180°, da quando l’olio comincia a soffriggere faccio passare  un minuto e li servo caldi.

P1030864Capelunghe o cannolicchi: le cappelunghe vanno immerse in abbondante acqua e sale in modo da eliminare la sabbia rimasta, l’operazione va ripetuta più volte cambiando l’acqua e togliendo la sabbia depositata. Per cucinarle utilizzo una piastra di ghisa per grigliare che ungo d’olio e posiziono sulla fiamma del gas, le cape vanno stese sul dorso dalla parte della conchiglia affiancate. Preparo una ciotola con olio evo, prezzemolo tritato e pepe e le spennello con il composto vaporizzandole con qualche goccia di prosecco, le griglio per pochi minuti, un’idea di sale ed un filo d’olio e sono pronte per la tavola.

P1030867Telline o arselle: piccolissime e deliziose. Il procedimento di cottura è lo stesso usato per le pevarasse. Conservo metà telline  per la spaghettata finale.

P1030871Spaghetti allo scoglio con vongole veraci e telline: filtro il liquido di cottura delle vongole veraci ed estraggo i molluschi da metà vongole e telline. Porto a bollore e salo l’acqua e cucino la pasta che scolerò al dente. Nel frattempo metto una padella capiente sul fuoco in cui verso alcuni cucchiai d’olio evo, uno spicchio d’aglio in camicia ed un peperoncino (infilzati in uno stecchino mi sarà facile individuarli) unisco tutte le telline e le vongole con un bicchiere del loro liquido filtrato le scaldo, quando la pasta è quasi pronta aggiungo una manciata di prezzemolo ed un mestolo d’acqua di cottura, spolvero di pepe tolgo l’aglio ed il peperoncino. Verso gli spaghetti e li salto in padella.

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Gnocchetti di zucca e cape sante.

Un abbinamento perfetto di gusto e di colore.P1030643

Ingredienti: 300 gr. patate, 300 gr. zucca (peso da cotta), 1 uovo, farina 00 q.b., n. 12 cape sante, 50 gr. burro, 3 cucchiai olio evo, un ciuffo di prezzemolo, 2 spicchi d’aglio, 1/2 cucchiaino di paprika dolce, pepe q.b., sale grosso e fino q.b.

Preparazione: lesso le patate con la buccia, la zucca in un dito d’acqua. Stendo un velo di farina su cui schiaccio le patate e la zucca unisco l’uovo ed impasto gli gnocchetti aggiungendo la farina fino a raggiungere la consistenza desiderata. La qualità della zucca è molto importante perchè meno farina assorbe meglio è. Formo dei rotolini del diamentro di un centimetro e mezzo e li taglio formando gli gnocchetti che distribuisco su un vassoio ricoperto da carta da forno, anche in più strati, e posiziono in congelatore. Pulisco le cape sante conservando solo il boccone bianco centrale e la cresta rossa, ne metto quattro da parte e taglio le altre a quadretti. In una padella capiente sciolgo il burro e metà olio insaporendoli con uno spicchio d’aglio in camicia che tolgo prima di unire le cape sante spolverate di paprika e pochissimo sale, dopo averle saltate per qualche minuto unisco il prezzemolo tritato. Nel frattempo distribuisco le cape sante intere in un tegamino sull’olio rimasto, mettendo su oguna un pizzichino di sale e pepe, aglio  e prezzemolo tritati  cucino in forno a 180° per 10 minuti.

Porto a bollore una pentola d’acqua che salo abbondantemente e verso gli gnocchetti assieme alla carta da forno che elimino quando si staccano. Aspetto che gli gnocchetti vengano a galla e con una schiumarola li raccolgo, li sgocciolo e verso direttamente nella padella del condimento di cape sante,

P1030640faccio saltare e servo caldissimi disponendo una capa santa intera in ciascun piatto.

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Questa ricetta è a base di bucce di mela e pera, che spesso scartiamo, soprattutto se prepariamo una macedonia o una torta di frutta. Conservate le bucce in freezer fino a quanto non ne avrete a sufficienza per preparare questo dessert. Potete arricchirlo anche con yogurt o una pallina di gelato alla crema.

Ingredienti: le bucce di 5 mele e 5 pere, un pizzico di cannella in polvere, 1 limone, 3 cucchiai zucchero di canna, 2 yogourt bianco biologico oppure 4 palline di gelato alla vaniglia.

Preparazione: tengo da parte le bucce  di 5 mele e 5 pere.  Metto le bucce in una pentola, unisco la scorza di mezzo limone grattugiata, il succo, un pizzico di cannella e 3 cucchiai di zucchero di canna. Lascio cuocere per 10 minuti a fuoco basso mescolando di tanto in tanto. Con un frullatore a immersione riduco le bucce in purea. Prendo dei bicchieri in cui suddivido lo yogurth ed il composto e servo come dessert .

salsa bucce

Questa ricetta è stata preparata da Carlo ad un corso di cucina di Slow Food svolto ad Eataly di Roma.

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Cape: come vengono chiamate le conchiglie in Veneto. Un giorno dedicato alle cape, una rassegna quasi completa di quello che siamo riusciti a trovare in un mese invernale. Tutto freschissimo ed appena pescato nel mare adriatico. Cucinato nel modo più semplice per assaporare in pieno la freschezza e la qualità. Abbiamo deciso di non prendere le ostriche e non abbiamo trovato i “canestrei”.

Per  le caratteristiche di ogni singola capa cliccare sul nome si accede ad un link di approfondomento. Cercando tag “cape” troverete ricette ed informazioni su come pulirle e prepararle.

Cape’s day

Tartufi di mare o dondoli

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Pevarasse o vongole veneziane comuni

Pevarase o vongole

Cozze

Cozze

Cape sante

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Cape lunghe o canolicchi

Cape lunghe

Fasolari

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Cape lunghe – alla piastra

Le cape lunghe o canolicchi nome scientifico “solen marginatus” sono i molluschi che preferisco in assoluto e fatti sulla piastra in tutta semplicità valorizzano la delicatezza e la dolcezza di questo strepitoso frutto del nostro mare. Preventivamente vanno immerse in abbondante acqua e sale in modo da eliminare la sabbia rimasta, l’operazione va ripetuta più volte cambiando l’acqua e togliendo la sabbia depositata.

Cape lunghe

Una piastra di ghisa per grigliare è lo strumento indispensabile per questo tipo di cottura, la piastra viene posizionata sulla fiamma del gas leggermente unta d’olio e scaldata, si accendono gli aspiratori di odori e fumo e si procede. Le cape vanno stese sul dorso dalla parte della conchiglia.

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Preparo una ciotola con olio evo, prezzemolo tritato e pepe e le spennello con il composto  vaporizzando con qualche goccia di vino bianco secco, le griglio per pochi minuti, un’idea di sale e spolvero con un pesto di prezzemolo ed aglio; un filo d’olio e sono pronte per la tavola.

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